...risposta: è ancora lì e pubblica dischi. Sì, grazie; ma la domanda era più sibillina: cos'è successo a una delle label più attive ed influenti del primo decennio del 2000? In breve, l'etichetta fondata da Peanut Butter Wolf nel 1996 (data da segnare: siamo a meno uno dallo scoccare del ventennio!) ha messo a segno un colpo dietro l'altro pubblicando numerosi e riconosciuti classici dell'underground - ricordo, tra gli altri, "My Vinyl Weighs A Ton", "The Unseen", "Soundpieces: Da Antidote", "Champion Sound", "The Disrupt" e "Madvillainy". Elenco, peraltro, suscettibile di aggiunte parecchio interessanti, data la pioggia di album, singoli e raccolte presenti nel loro catalogo e un roster che, ai vari Madlib, J Dilla e Oh No, ha sommato trasversalmente Declaime/Dudley Perkins, J.Rocc, Guilty Simpson, Strong Arm Steady, Aloe Blacc, Koushik, Breakestra, Percee P e via dicendo. Il talento di Oxnard, in particolare, ha avuto la possibilità di esprimersi senza alcun tipo di freno, giocando con l'Hip-Hop, il Funk e la psichedelia, figurando nella maggior parte dei successi della STR (spesso in maniera determinante) e allacciando collaborazioni clamorose (Jaylib e Madvillain, chiaro); e poi? E poi, appunto, il silenzio o quasi. A venir meno, nei recenti progetti col logo circolare, è proprio l'Hip-Hop, scalzato da sonorità e figure artistiche spesso a confine tra generi differenti (Jonwayne, Dam-Funk, James Pants...), fenomeno acuito dalla latitanza di personaggini come Madlib, Oh No, Wildchild, Guilty Simpson e Aloe Blacc, i quali si sono accasati più o meno ufficialmente altrove. Risultato? Tolto il solo "Quakers", che mi ha spinto a scrivere queste due righe (ci sarebbe anche "7 Days Of Funk", sì, ma siamo a un passo dal G-Funk), da diverso tempo non ricordo nulla di clamoroso dal team di PBW, tendenza che pare tristemente destinata a persistere in assenza di figure carismatiche quanto quelle che in passato hanno reso grande la label. Noi, come sempre, staremo a vedere...
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