venerdì 10 aprile 2015

Massì, ce ne siamo accorti anche noi che Fabri Fibra ha pubblicato un nuovo disco...

Prendo spunto da un articolo pubblicato ieri su Rapburger e firmato Oliver Dawson, il cui titolo era "Fabri Fibra ed il grande silenzio della stampa italiana", non per polemizzare con i contenuti e le opinioni del sito - ci mancherebbe! - ma per riflettere su alcuni spunti coi quali francamente non riesco proprio ad essere d'accordo. Noi siamo tra quanti (cito) l'altro ieri hanno dormito, non abbiamo segnalato l'uscita di "Squallor" né il video di "Il Rap nel mio Paese"; perché? Perché non condividiamo l'idea che si tratti di un caso discografico senza precedenti. Cosa lo renderebbe tale? La (non) strategia di marketing? Discutibile. Anzitutto oramai non c'è nulla d'insolito nel pubblicare un disco dal nulla, senza proclami e anticipazioni di alcun tipo, casi del genere se ne contano sempre più e se da un lato la rete (come difatti è accaduto) permette una diffusione della notizia in tempi rapidissimi, recuperando in un colpo solo l'assenza di hype, dall'altro un artista sovraesposto come Fabri Fibra riesce ad ottenere i medesimi risultati di vendita anche attraverso il semplice passaparola (fermo restando che una ricognizione a 36 ore dall'uscita di un disco è indicativa fino a un certo punto...). Piuttosto, quando leggo che noi vediamo in Fabri Fibra l'artista di punta della scena, l'unico personaggio davvero nazional popolare capace di catturare l'attenzione dei media, mi sembra di cogliere un punto critico di quanto sta succedendo all'Hip-Hop italiano: lasciando a ciascuno la responsabilità dei propri gusti in fatto di musica, l'idea che un mc sia un personaggio nazional popolare (e FF indubbiamente lo è!) a me fa correre i brividi sulla schiena e perciò lo direi con enfasi minore. Eros Ramazzotti è un personaggio nazional popolare, Nek lo è, Arisa lo è; nazional popolare significa rappresentativo di un'intera nazione, implica una facilità di fruizione per pubblici eterogenei, sottintende stereotipi legati alla cultura e alla tradizione dell'intera Italia, è sinonimo di Pop. E a me tutto ciò proprio non scende giù, perché sono convinto che l'Hip-Hop abbia bisogno di una conoscenza minima di base per essere capito/apprezzato - salvo proporne versioni edulcorate e alla portata di chiunque (e mi riferisco al linguaggio, non ai contenuti!). La mia impressione è che talvolta si forzi un po' la mano rischiando solo di costruire castelli in aria, lanciandosi in interpretazioni (all'una di notte ad ascoltare il disco appena uscito cercando di capire quali sono i temi chiave) che rischiano di trascurare un'ipotesi banale, eppure verosimile: e se non ci fosse niente dentro "Squallor"? E se questo, come altri, sia un disco giocato sulla provocazione premeditata, su parole che non salgono dal basso ma sono lì apposta per scatenare polemiche e rimbalzi di notizie? E se il dibattito richiamato nell'articolo e, non ultimo, il post che state leggendo ora siano solo un grande spreco di tempo, perché il fine ultimo e programmatico di "Squallor" consiste proprio nel suscitare chiacchiere inutili? Magari non è così, forse sbaglio; eppure chissà.......

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