domenica 30 dicembre 2012

Best Of 2012: l'opinione della redazione

Il duemiladodici si è rivelato un anno ricco di uscite di qualità sia per quanto riguarda il panorama americano che all'interno dei nostri confini di casa. RapManiacZ anche stavolta ha recensito moltissimi dischi, ma quali sono state le uscite che i redattori ritengono essere meritevoli di un ideale podio?

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Partiamo da Cazza, che pone in vetta alla sua personale classifica l'album di Billy Woods, "History Will Absolve Me", un lavoro che a sua opinione qualifica l'artista come un vero e proprio paladino dell'underground più spinto senza per questo dimenticarsi dei concetti più puri dell'Hip-Hop. L'album è un concentrato di fantasia, sperimentazione e ricerca, e merita il titolo di disco dell'anno. Seconda piazza invece per i Gangrene con "Vodka & Ayahuasca", unione tra due superproduttori del calibro di Alchemist ed Oh No, dalla quale consegue un disco dalla spiccata propensione alla sperimentazione, un'alternanza di episodi fumosi e complessi che perfettamente si sposano col titolo e le tematiche dell’album, dai rimandi psichedelici e allucinogeni. Insomma, un pot-pourri di ingegno, pazzia e consapevolezza. Se poi ci si chiedesse se sia ancora possibile fare del sano boom-bap anni novanta alle soglie del 2013, la risposta è assolutamente sì; basta difatti chiedere al sottovalutato veterano O.C. e al produttore più in voga negli ultimi 4/5 anni, Apollo Brown. La capacità di snocciolare rime con precisione e rapidità del rapper newyorkese e i macigni prodotti alle macchine dal produttore di Detroit vi convinceranno che l'Hip-Hop tanto caro a Nas non è morto e, anche se rivisitato, è più vivo che mai.

Secondo Jonathan, il gradino più alto spetta all'inglese DELS, il cui "Black Salad" è incredibilmente elegante e divertente al tempo stesso, un prodotto molto dinamico, seppure inserito in determinati canoni. Un posto al sole lo merita senza dubbio anche "Hipology", firmato The Visioneers, offerto al pubblico in versione normale e sotto forma di mixtape - ma il risultato è sempre quello, quando li suona in autoradio il buon Jonathan rischia sempre di passare il semaforo della stazione di Ancona col rosso ancora acceso. Chiude la legione straniera l'ex Company Flow Bigg Jus, che grazie al suo "Machines That Make Civilization Fun" si prende un voto sulla fiducia in quanto, anche se non completamente riuscito musicalmente, ciò che ha dimostrato di saper fare con la scrittura è leggendario. Spostandoci in Italia, l'EP dei Tavor Posse è il miglior prodotto che Jonathan ha ascoltato quest'anno; Davide, Voltus, è uno dei migliori rapper italiani under 30 appartenenti al filone cripticità e rime da battaglia e questa volta ha trovato un Lunar in forma: in italia si pretende immediatezza, Tavor Posse si ribella a tutto questo. Dopo anni di uscite che hanno lasciato più freddo dell'uomo ghiaccio, Stokka & MadBuddy hanno tirato fuori un disco, "Bypass", che suona maledettamente fresh, mentre Coez, con il suo "Senza mani", è riuscito a creare curiosità per il modo con cui si è approcciato alla formula canzone, una curiosità che solo di rado capita di provare.

Per il nostro mitico Bra, Aesop Rock sale senz'altro sul podio (tutti al primo posto, senza vincitori e sconfitti), "Skelethon" è liberatorio, coeso e allegorico, la prova della vera maturità che si apprezza soprattutto sulla lunga distanza. Abbandonato l'iperspazio, El-P e "Cancer For Cure" raccontano umori ed emotività con impressionante consapevolezza e sonorità molto articolate; imprescindibile. Lo zampino di El-P è rintracciabile pure sull'ultimo album di Killer Mike, "R.A.P. Music", il disco che non t'aspetti, che fonde Dirty South, Old School e Abstract, un mc in ottima forma e un produttore che non perde occasione per osare. Dentro i nostri confini, Don Diegoh & Mastrofabbro raccontano le radici, la militanza, la quotidianità e le storie semplici ma vere, facendo di "Radio rabbia" un ritratto del presente realizzato con gusto e onestà; per Ghemon, "Qualcosa è cambiato" sul serio, anche se l'mc, più che cambiato, sembrerebbe arricchito, non essendo più una scommessa ma un artista che tende alla completezza. Chiudono il terzetto di preferenze Rancore & Dj Myke con "Silenzio": originali, intelligenti, tecnicamente ineccepibili, una ricetta che li rende il miglior gruppo Hip-Hop italiano dell'anno.

Veniamo a Riccardo Orlandi, il nostro specialista della scena tricolore, che giudica "La scatola nera" di Mistaman e Roc-Beats aka Dj Shocca il disco che ci voleva per mettere in chiaro un paio di cose nella scena, tra cui la necessità di creare legami tra i rapper invece che dissarsi gratuitamente, oltre che presentare i soliti chili di tecnica e di gusto musicale per la coppia mc/produttore migliore d'Italia. Anche Riccardo regala una delle sue preferenze a "Silenzio", una riconferma che è anche un passo avanti per Rancore e Myke, sempre delirante, saggio e intimistico il primo, semplicemente geniale il secondo, come simile a quella di Bra è la sua idea su "Qualcosa è cambiato", l'album che ha definitivamente affermato il valore di Ghemon consacrandolo a classico e a punto di riferimento per la scena.

Mistadave ci dice infine la sua sugli Stati Uniti, la sua scena di riferimento, e pensa che "Cancer For Cure" di El-P sia straordinario per la sua sfrontatezza nell'accostare aspetti musicali per alcuni pericolosamente diversi, ottenendo un successo clamoroso, confermando la grandezza dell'artista di Brooklyn a livello compositivo sia dal lato musicale che da quello dei testi, che variano frequentemente l'umore ed esaminano con un'efficacia del tutto personale questioni personali, sociali e politiche, gettando i presupposti per un altro capolavoro dopo "I'll Sleep When You're Dead". La Mello Music Group, poi, merita ben due delle prime tre posizioni della sua personale classifica, grazie alla grandezza dell'accoppiata creata tra O.C. ed Apollo Brown, due pesi massimi che hanno reso possibile un "Trophies" dove il classico suono del magico produttore di Detroit e la superiore caratura di un mc come Omar Credle si fondono per creare un album di inimitabile spessore. Dalla stessa etichetta proviene una delle sorprese più gradite dell'anno, Sean Born e il suo "Behind The Scale" raccontano di ambienti cupi ed esperienze di vita necessarie, anche se chiaramente sbagliate, mentre una folta rappresentanza di produttori della MMG capeggiata dal grande Kev Brown offre tonnellate di Soul polveroso per ottenere un'ambientazione grigia e misera, nella quale sopravvivere fino al giorno successivo è considerato un grande successo.

E la vostra opinione qual è? Fatecelo sapere, lasciandoci un commento al post.

Buon 2013 a tutti!

3 commenti:

  1. Tra quelli che ho ascoltato in cima metto sicuramente KA. Grief Pedigree è un album rap asciutto ed essenziale come piace a me, liricamente è impeccabile e infine le atmosfere sono perfette. A KA faccio seguire Roc Marciano che è l'mc che seguo più volentieri di tutti dall'uscita di Marcberg, Il reloaded oltre ad essere Figherrimo lo conferma come super liricista super prolifico in 2 anni di collaborazioni e uscite non ne ha cacata una.
    Il terzo posto è difficile da assegnare perchè sto iniziando ad apprezzare seriamente molti album ai quali mi ero accostato con un po di diffidenza (tipo habits&Contradiction di SchoolboyQ) ma per una questione personale forse metterei o BlueChips di ACtion Bronson o TRophies.
    Insomma un podio tutto newyorkese il mio XD
    Comunque ragazzi siete grandissimi ROCK ON!

    much love

    MandrakeTHAmontekristO

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    Risposte
    1. KA lo troverai recensito al prossimo aggiornamento. ;-)

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  2. uso l'account di mia moglie :-), sono francesco da trento allora questi sono secondo me i migliori album del 2012
    1) Fubar and Dj Rhum'1 : Shark Infested Water
    2) Evil Intension: Evil Intension
    3) Vinnie Paz: God of Serengeti
    4) Unknown Mizery and The Arkeologist: The Devil'sPie On God's Plate
    5) Babylon Warchlid present The Gatekeepers
    6) Mogly and Anonamix: The Damned

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